Il ruolo dell’ Ortodonzia oggi ha superato il significato semantico del termine stesso cioè il ” raddrizzamento dei denti” per arrivare ad un concetto più medico del corretto posizionamento delle basi ossee mascellari del piccolo paziente.
L’ Ortodonzia – Ortognatodonzia è quella branca dell’ Odontoiatria che interviene nelle correzioni delle malocclusioni, delle anomalie di crescita delle ossa dei mascellari e delle disfunzioni della sfera neuromuscolare avendo come scopo quello di eliminare o attenuare tale anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile evitando il danno che queste alterazioni possono provocare sull’estetica del volto e sulle funzioni respiratorie, masticatorie…
L’ apparato masticatorio è un sistema dinamico organizzato per espletare una varietà di funzioni. Oltre alla masticazione, lo stesso sistema è stato ideato per bere, succhiare, inghiottire e respirare, per parlare poi di sorridere, baciare, esprimersi e comunicare. L’ intero sistema stomatognatico è realmente un notevole esempio di bioingegneria multiuso.
Per l’espletamento di tutte queste funzioni è necessario che le labbra la lingua, le guance, le ossa, le articolazioni e i muscoli debbano essere finemente
correlati tra loro e con i denti, che devono adattarsi all’interno del sistema senza disturbare ciascuna delle altre richieste funzionali e viceversa.
Quando ci si rivolge all’ortodontista?
La prima valutazione ortodontica andrebbe fatta tra i 4 e i 7 anni cioè in piena fase di dentatura decidua e di fase attiva di crescita e sviluppo.
La valutazione precoce ha lo scopo di individuare i problemi e di considerare la possibile evoluzione come esprime bene il termine “monitoraggio dell’evoluzione della dentatura” coniato dalla American Accademy of Pedodontics.
In fase di dentatura decidua l’operatività dell’ortodontista si concretizza essenzialmente nella così detta “Ortodonzia Intercettiva” che ha come scopo quello della prevenzione o correzione della malocclusione iniziale evitando l’aggravamento o come individuazione, valutazione, controllo o neutralizzazione dei meccanismi di aggravamento della malocclusione iniziale.
In fase attiva di crescita e di sviluppo è effettuabile una terapia ortopedica dento-facciale.
Le possibilità terapeutiche in fase di dentale permanente diventano tanto più’ limitate tanto più è avanzata l’età del paziente. A crescita terminata le armi terapeutiche a disposizione dell’ortodontista risultano essere molto limitate.In particolare in dentatura permanente affetti da II Classe scheletrica (con mascellare superiore iposviluppato ), rispondono in maniera molto scarsa, se sottoposti a terapia ortopedica. Allo stesso modo, in caso di grave contrazione del mascellare superiore in età adolescenziale-adulta spesso non è più in una fase attiva. In queste situazioni, se si desidera ottenere la correzione del difetto scheletrico, l’unica alternativa è rappresentata dall’intervento di chirurgia maxillo-facciale.
A 7 anni o anche prima, se si sospetta qualche problema, fare una visita ortodontica. L’ortodontista potrà così prevenire i problemi più seri e curare vostro figlio al momento giusto perché abbia, in futuro, il sorriso più sano e più bello possibile.