In Ortodonzia la prevenzione e la terapia precoce delle disgnazie viene definita “Terapia Intercettiva”: insieme di interventi precoci, semplici, di breve durata in dentizione decidua o mista in grado di ottenere la correzione parziale o totale di una malocclusione in atto o di impedirne l’aggravamento. Affrontare un trattamento ortodontico presuppone solide conoscenze di sviluppo e crescita cranio facciale, di eziopatogenesi delle malocclusioni, ma anche di auxologia, di otorinolaringoiatria, di pediatria, di psicologia.
Il principale fattore determinante una malocclusione è la predisposizione genetica. Tuttavia, vi sono fattori ambientali secondari che possono influenzare la disposizione delle arcate dentarie, quali perdita o anchilosi di denti decidui, carie, traumi, altre condizioni patologiche, abitudini orali che si protraggono oltre tempo a succhiare, ad esempio il dito o il ciuccio e dalla tendenza del bambino ad assumere atteggiamenti a bocca aperta.
Le influenze che l’ambiente esercita durante la crescita e lo sviluppo del distretto maxillo-facciale. consistono prevalentemente nelle pressioni e nelle forze connesse all’attività fisiologica. La funzione si deve adattare alla situazione ambientale. Tali principi, racchiusi nella teoria di Moss della Matrice Funzionale, sostengono che la relazione forma-funzione durante la vita di un individuo svolge un ruolo significativo nel processo eziologico di una malocclusione.
Non sono i pazienti che si devono adattare ad una tecnica particolare (che purtroppo è spesso l’unica conosciuta da quel dentista) ma sono gli apparecchi e le molte tecniche che di volta in volta, a seconda della diagnosi ed in sequenze prestabilite dalle priorità terapeutiche, utilizziamo da sole o in combinazione tra loro. Ogni apparecchio, come ogni farmaco, ha vantaggi e svantaggi, che vanno conosciuti molto bene e che lo rendono adatto per “quel paziente” in “quel momento” della “sua” sequenza terapeutica. Morsi crociati laterali e/o anteriori anche associati a crescita ridotta dell’ osso mascellare, morso profondo anteriore, sviluppo insufficiente dell’osso mandibolare associato a protrusione superiore mascellare, se non intercettati diventano di difficile soluzione una volta terminata la permuta. Gli apparecchi più usati nella moderna ortodonzia intercettiva sono: il quad-helix nelle varie versioni, fissi, che si usano per correggere i difetti trasversali dento-scheletrici del mascellare; le trazioni extraorali, per bloccare l’eccessiva protrusione mascellare e distalizzare i primi molari superiori associati a volte con lip bumper nell’arcata inferiore; gli archi di utilità, applicati ad altrettanti fissi sui molari ed incisivi permanenti che hanno lo scopo principale di intrudere i denti frontali superiori e di ruotare i molari, sboccando in questo modo la crescita mandibolare: l’espansione rapida del palato, che aprendo la sutura centrale del palato permette correzioni molto grandi ed associata alla maschera di Delaire, è insostituibile nel trattamento ortopedico delle ipoplasie del mascellare superiore gli apparecchi funzionali (FRANKEL e BIONATOR, ANDRESEN) che usati da soli o in combinazione con apparecchi fissi influenzano in modo positivo la crescita mascellare e mandibolare. Senza un’ accurata diagnosi dento-scheletrica e teleradiografica, integrata da previsioni di crescita, questi mezzi pur efficacissimi possono addirittura essere dannosi.