La terapia miofunzionale ( TMF- dal greco mys muscolo) è un trattamento che consente di attenuare le anomalie della muscolatura facciale e masticatoria, prevalentemente in età infantile e di eliminare i difetti di deglutizione.
Anomalie di questo tipo possono avere innumerevoli ripercussioni sulla muscolatatura del cavo orale e sui denti, portando ad un errato posizionamento della lingua a riposo, alla comparsa di difetti di pronuncia, alla costante ispirazione attraverso la bocca con conseguente aumento della predisposizione alle infezioni delle vie respiratorie, ad una errata disposizione dell’aumento della predisposizione alle infezioni delle vie respiratorie, ad un’errata disposizione dei denti, a malformazioni delle ossa mascellari e a disturbi all’articolazione temporo-mandibolare. A ciò si aggiungono le lesioni alla muscolatura del volto, nonché problemi di tono e postura.
La terapia miofunzionale è volta a correggere le alterazioni delle funzioni orali.
Gli stimoli funzionali espressi durante le principali funzioni quali, la respirazione, la masticazione, la deglutizione, la fonazione, condizionano qualitativamente e quantitativamente la crescita delle strutture-maxillo-facciali. Il persistere della deglutizione anomala, la posizione errata della lingua a riposo è spesso causa di recidive, soprattutto di un morso aperto anteriore. Durante la fase evolutiva, il morso aperto, è spesso l’espressione di una disarmonia dento-alveolare che, con il progredire della crescita e il mancato intervento precoce, coinvolge spesso le basi ossee fino a realizzare un open bite di tipo scheletrico.Oltre a ciò si può andare incontro ad una post-rotazione mandibolare con tendenza mandibolare con tendenza alla II Classe e una contrazione trasversale del mascellare superiore con cross bite e aggravamento della malocclusione presente nei tre piani dello spazio.
La deglutizione è un evento funzionale indispensabile alla vita. E’ il primo atto volontario che impariamo a compiere subito dopo la nascita perché legato alla nutrizione.
Numerosi studi evidenziano come un bambino su tre presenti malposizioni dentarie o incongrui rapporti tra le arcate. Prescindendo da alcune malformazioni come quelle che derivano dalla patologia suturale, dalle anomalie della lamina dentaria dai dismorfismi labio-mascellari, la maggior parte delle malocclusioni deriva da un disequilibrio delle motricità nella sfera orale, di tipo arcaico, che genera disturbi della crescita facciale, sia a carico del mascellare o della mandibola o di entrambi. Un esempio è dato dalle persistenza della suzione-deglutizione. E’ noto come sia indispensabile che per una crescita armoniosa facciale, il passaggio dalla suzione-deglutizione, alla deglutizione del soggetto provvisto di denti.Quando questo non avviene l’obiettivo deve essere quello di raggiungere, in fase molto precoce, un’attività oro-facciale di equilibrio funzionale mediante una riabilitazione funzionale.
In condizioni normali la punta della lingua si colloca al livello della papilla retro incisiva superiore. Si parla di deglutizione atipica quando la deglutizione non segue le modalità caratteristiche dell’adulto ma è presente una spinta o una interposizione della lingua tra le arcate dentali. Nella deglutizione atipica la lingua si trova tra gli incisivi superiori e inferiori, tanto nel segmento anteriore come in quello posteriore, provocando un disturbo dell’equilibrio muscolare tra le labbra, guance e lingua.
La stabilità di un trattamento ortodontico richiede, il riequilibrio delle forze muscolo-scheletriche dell’apparato stomatognatico, accompagnato dalla correzione delle funzionalità alterate. Il persistere di problemi funzionali è spesso causa di recidive dopo trattamento ortodontico. Per tale motivo seguendo un orientamento ortodontico preventivo effettuo una terapia che può ristabilire precocemente un’attività oro-facciale ottimale. La logopedia prevede una rieducazione delle tre funzioni della lingua. Il successo del lavoro logopedico dipende dall’automatizzazione dei risultati. Durante le ore notturne, non è possibile dare per scontata l’automatizzazione. Durante la notte, specialmente durante le fasi REM, dove gli atti di deglutizione diventano più frequenti la lingua spesso segue ancora il programma di deglutizione primario. E’ quindi necessario un dispositivo che faciliti la messa in moto del programma di deglutizione secondaria.
La mia preferenza clinica, tra le diverse apparecchiature esistenti, è orientata verso dall’E.L.N.
L’ E.L.N del Dott. B. Bonnet è un dispositivo funzionale che ha varie indicazioni terapeutiche, ma principalmente viene utilizzato per rieducare la lingua.
L”originalità dell’ E.L.N. risiede nella sua duplice capacità di confinare la lingua permettendo al bambino la trasformazione della sua motricità, vale a dire l’ottenimento dell’elevazione linguale e di liberare il potenziale nelle strutture dento-scheletriche, condizionando la loro trasformazione in risposta ai cambiamenti della motricità linguale. L’uso quasi esclusivamente notturno è necessario perché durante la giornata, la lingua rieducata deve poter agire sulle strutture ossee e dentali circostanti. L’ E.N.L., applicato come prosecuzione della mioterapia basata sull’apprendimento cosciente, sfrutta un meccanismo che ha origine dall’apparato senso-motorio incosciente notturno per arrivare al cognitivo cosciente.
L’uso cosi’ limitato nel tempo lo rende molto ben tollerato dai pazienti.
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